Questa tradizionale lista annuale è più scarna del solito: ho ascoltato poca musica nuova, nel 2020. Pochissima. Non che non ne abbiano pubblicata, anzi. È che non ho provato abbastanza curiosità né voglia di scoprire canzoni nuove, temendo peraltro il rischio di legarle a momenti delle nostre vite già indimenticabili senza colonna sonora. E insomma il rapporto tra musica nuova e musica conosciuta, quest’anno, era molto sbilanciato sulla seconda. Anche le poche cose nuove che ho ascoltato sono tutte in quel genere che mi dà sicurezze. Indie-folk e indie-lagne, prevalentemente. La mia comfort zone, direi, se non mi sentissi così scemo a scrivere comfort zone.
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